Come per il 2017, ottimamente concluso con il raggiungimento della zona salvezza, anche per questo 2018 la Sestese Softball punta a rimanere nel massimo campionato. La squadra low-budget toscana portata in campo da Simona Nava punta come sempre a massimizzare il profitto di un team composto in gran parte da giovani.
Il 2017 si è concluso con il trasferimento all’estero della coppia di interni centrale Lizza-Bernardini per motivi di studio. Chantal Versluis e Monica Perry, che tanto hanno dato alla squadra nel corso degli ultimi anni non hanno potuto confermare la loro disponibilità a causa impegni personali. Da sottolineare che la Versluis è adesso impegnata nella preparazione con la nazionale olandese in vista delle Olimpiadi di Tokyo 2020. Doveroso da parte nostra augurarle buona fortuna per i suoi progetti.
Il nuovo anno quindi si apre con diverse sostituzioni. Fondamentale sarà l’ingaggio della potente mazza newyorkese di Victoria McFarland. Atleta di calibro che può vantare il record di battute valide in un singola stagione del campionato D1 statunitense. Numeri notevoli a “due zeri” per la McFarland: 200 valide e 100 basi rubate in carriera con la squadra dell’Università di Albany. Nel 2017 approccia per la prima volta l’Europa con la squadra tedesca di Monaco di Baviera, i Disciples, raggiungendo .558 di media battuta con 61 punti portati a casa e 21 basi rubate. Sul lato difensivo si dimostra duttile e potrà essere impiegata come utility.
Seconda in termini di tempo per ingaggio, ma non per importanza, la quotata lanciatrice Chelsea Cohen. Proveniente dal Nevada, la Cohen è una conoscenza del campionato italiano: nel 2016 ha militato in ISL nel Legnano, concludendo con un ERA di 0.93, solo 7 basi-ball concesse in 83 innings lanciati e, anche questo un aspetto per nulla da tralasciare, una media battuta di .403. Giocatrice a tutto tondo che può essere schierata anche come esterno o prima base. Il suo passato in D1 è con la squadra dell’Università dell’Arkansas dal 2009 al 2013.
A rinforzo del roster saranno inserite le giovanissime Federica Baule e Flavia Carletti. La Baule, lanciatrice-interbase, livornese che ha partecipato al campionato con la squadra del New Bologna in serie B lo scorso anno, mentre la Carletti, ricevitore-utility interno è in prestito da Montefiascone ma ha già esordito in ISL con la squadra della ProRoma. Di supporto al gruppo anche l’aretina Claudia Fabbri, in attesa di ri-avere tra le fila la nostra Giulia Belli distante dai campi per motivi personali.
Mara Papucci, oramai di famiglia, viene confermata come affidabile lanciatore italiano. Le veterane Margherita Ceccanti e Ilaria (zia) Di Giulio restano punti fermi e esempi da seguire.
A completare la rosa Azzurra Baroncini, Gaia Benvenuti, Martina Calosi, Teresa Salvatici, Carlotta Sestini, Chiara Signoriello, Gabriella Sassoli, Virginia Martini e Sonia Salvatici.
Manca all’appello anche Erio Bosi impegnato quest’anno con le giovanili delle Nuove Pantere Lucca; lo staff tecnico oltre la riconfermata Simona Grateni viene aggiornato con l’inserimento di Alessandro Fois, tecnico aretino, e con Matteo Pasquini e Niccolò Brusini alle prime esperienze di coaches.
La strada non è per niente semplice – dice il Manager Simona Nava – l’obbiettivo della Federazione è quello di avere una A1 a 10 squadre nel 2019 dunque sarà un anno duro, dato che le retrocessioni saranno 3. Oltretutto per il nostro gruppo è un anno zero, siamo orfani di molte persone e questo porta di conseguenza a dover ritrovare alcuni equilibri che negli anni passati erano già consolidati.
É una sfida questa, molte le ragazze giovani all’interno del gruppo e saranno loro comunque a comporre l’ossatura della squadra. Non mi spaventa, siamo un gruppo capace di lavorare a testa bassa per l’obbiettivo della salvezza. So che se troviamo le sinergie giuste possiamo sgambettare qualche squadra importante come è successo lo scorso anno. Confido sulle straniere per un aiuto importante, e anche sulle mie “veterane” che riescono sempre a dare consigli preziosi alle più giovani.
Accompagneremo il lavoro sul campo ad un grande lavoro mentale, un gruppo così giovane motivato bene può fare buoni risultati se non, perde strada facendo, la fiducia.
Siamo un buon gruppo, coeso solidale e affiatato questa è una buona partenza per un obiettivo comune.